Pensieri di Casa Pelledoca

La frequentazione dei classici

di Lodovica Cima

Certo che i classici hanno ancora molto da offrirci, altrimenti non sarebbero classici! Ma per frequentarli è bene avere alcune avvertenze.
Tornare a leggere i classici è un obiettivo per lettori forti. I ragazzi che sono allenati alla lettura possono arrivare ad apprezzarli anche se non hanno la conformazione narrativa della letteratura di oggi. In che cosa differiscono? L’elemento che fa la differenza per le nuove generazioni è il ritmo e la gestione delle azioni della storia. Sarebbe meraviglioso un lavoro in classe di confronto tra il ritmo e le strutture dei plot di un classico ottocentesco e un bestseller contemporaneo. Ecco perché Charles Dickens o Edgar Allan Poe o infiniti altri sono un punto d’arrivo e non un punto di partenza nei progetti di lettura.
Un romanzo come Grandi Speranze di Dickens è intramontabile, emozionante e veramente bellissimo da proporre in questi tempi in cui i ragazzi hanno paura di proiettarsi nel futuro, di fare progetti che non siano nell’immediato. Per affrontarne la lettura, però, bisogna essere attrezzati. Allenati come campioni sportivi per immergersi in quelle trecento e passa pagine e trarne il massimo vantaggio estetico letterario, emozionale e infine cognitivo. L’allenamento alla lettura si fa con la letteratura contemporanea e i linguaggi narrativi moderni. Quando poi il lettore ha acquisito l’abitudine di stare tra le pagine, di resistere alle distrazioni e di leggere sempre più “naturalmente”, allora ecco che anche una pagina lenta, ma che presenta una coloratissima descrizione da pittore impressionista (come potrebbe essere una di Henry James) verrebbe apprezzata nel profondo. Siamo ancora indietro con l’allenamento alla lettura e non vogliamo rinunciare a qualche classico? Il trucco che suggerisco è di cominciare con un genere avventuroso che coinvolgerà di più: Robert Louis Stevenson, Emilio Salgari e, perché no, Daniel Defoe!

Cosa c'è di nuovo?

In libreria

«Perfetto, eccellente, tale da poter servire come modello di un genere, di un gusto, di una maniera artistica»: questa è la definizione letteraria di classico presente nell’Enciclopedia Treccani. E proprio ai classici rimandano le tre novità della collana OcchiAperti. Ne Lo spettro del tunnel Paolo d’Altan racconta per immagini un’inquietante storia di fantasmi, scritta da Dickens; con Il cuore in guerra Sara Magnoli propone una riscrittura in chiave contemporanea del Fermo e Lucia manzoniano, un libro che ha ancora molto da dirci; Lorenzo Piccolo, invece, ha confezionato un racconto magico, ispirato direttamente alle fiabe classiche, intitolato La principessa senza pelle. Tre illustrati imperdibili, frutto di un importante lavoro di ricerca, collaborazioni con artisti di talento e grande cura dei dettagli.
In libreria dall’8 novembre insieme a Susan Duckling e il caso del gioiello rubato e Susan Duckling e il caso della farfalla scomparsa, i due nuovi episodi della serie scritta da Maddalena Schiavo, pubblicata nella collana Piccole Piume, dedicata alla giovane detective con la passione per i misteri. Intuito e metodo investigativo con un pizzico di ironia sono il giusto mix per coinvolgere i lettori dai 6 anni in su.

«Che cosa significa lo spettro?» Non ero certo, gli risposi, di aver capito bene. «Contro cosa ci mette in guardia?» continuò lui, con gli occhi fissi sul fuoco, e solo a tratti li rivolgeva a me. «Qual è il pericolo? Dov’è il pericolo? C’è un pericolo che sovrasta da qualche parte sulla ferrovia. Qualche terribile catastrofe accadrà. Non c’è da dubitarne.»
Charles Dickens

Parliamo di...

Buone notizie

«Siamo ostinati nel voler far vivere la lettura senza sbarramenti. Crediamo che la ricerca e l’accesso al sapere siano le fondamenta della libertà intellettuale e di espressione. Ci impegniamo a favorire la creazione di legami all’interno e all’esterno del quartiere. Vediamo la città di Milano ed il sapere come un bene comune e vogliamo che tutti possano goderne.»
È questo il manifesto della Biblioteca Ostinata, inaugurata nel febbraio 2023, con sede in un edificio storico del quartiere Missori in via Osti 6. Ci siamo stati qualche giorno fa e ne siamo rimasti colpiti: uno spazio caldo e luminoso, pieno di libri. Un luogo aperto a tutti che vuole porsi come nuovo punto di riferimento per i cittadini, soprattutto giovani e anziani, offrendo la possibilità di prendere volumi in prestito, leggere, studiare, stare bene.

 

Ci è piaciuto

Il Natale si avvicina… e quale momento migliore per girare fra mercatini e librerie? Da nord a sud, vi consigliamo le tappe imperdibili per appassionati lettori in cerca di regali speciali, vere chicche, edizioni rare, libri da collezione.
A Milano, senza dubbio il mercatino “Vecchi libri in piazza”, proposto ogni seconda domenica del mese in zona Duomo, e il negozio Di Mano in Mano in viale Espinasse 99. Se passate da Firenze, fermatevi in Piazza Beccaria alla bancarella “Secondo Tempo” che propone di tutto, dagli storici Gialli Mondadori ai testi di fantascienza della collana Urania. E poi fate un salto alla libreria Monteloro di Giuseppe Giannella, fornitissima di fumetti da collezione, ma non solo. Infine, se siete a Napoli, non perdetevi il mercato di Porta Alba, lo storico quartiere delle librerie, recentemente tornato alla ribalta grazie alla serie tv de L’amica geniale. Potete poi continuare lo shopping letterario alla libreria Berisio, ritrovo perfetto per fare acquisti vantaggiosi e sorseggiare un buon calice di vino, ascoltando bella musica.

Di Mano in Mano - Milano
Libreria Monteloro - Firenze
Libreria Berisio - Napoli

Due chiacchiere con...

ITALO, MON AMOUR

Intervista a Veronica Giuffré

Veronica Giuffré, creator digitale, conosciuta sul web come @icalzinispaiati, lavora nel mondo dei libri da diversi anni. È head of content di Studio Dispari (responsabile della comunicazione social di Bompiani), scrive per testate giornalistiche, si prende cura del nostro profilo Instagram e ha una grande, grandissima, passione per Italo Calvino.
In occasione del centenario della nascita dello scrittore, in esclusiva per voi lettori di INDIZI, l’abbiamo intervistata.

1- Calvino è stato uno scrittore versatile che ha sperimentato diverse tipologie narrative: romanzi, racconti, saggi, con una predisposizione naturale alla brevità. Tu quale Calvino preferisci? Com’è nato questo amore letterario?
Se c’è una ragione su tutte per cui sono grata a Italo Calvino, è che devo a lui l’essere diventata una lettrice. Il nostro primo incontro sembra inventato, ma è andata davvero così: avevo sedici anni e un mio caro amico, che aveva l’abitudine di leggermi le storie della buonanotte al telefono, una sera mi ha letto Il gorilla albino, dalla raccolta Palomar. Appena l’ho ascoltato, ho capito che era stato scritto apposta per me. Da allora non ho più smesso di amare i suoi racconti e di leggerli, anche per gli altri.

2- Oltre a essere uno degli scrittori più noti del Novecento, Calvino ha lavorato per moltissimi anni nella casa editrice Einaudi. In un’intervista del 1979 confessò: «Il massimo del tempo della mia vita l’ho dedicato ai libri degli altri, non ai miei». Ci puoi svelare qualche curiosità sul Calvino editor?
I ritratti di Italo Calvino in casa editrice che preferisco sono quelli di chi ha avuto il privilegio di lavorare con lui (Giulio Bollati, Ernesto Ferrero, Natalia Ginzburg). Mi sembra di vederlo, seduto alla sua scrivania, nelle parole di Guido Davico Bonino: «Amava la pagina come una costruzione dell’architettura coerente e organica e dalla materia straordinariamente duttile e leggera. Misuratissimo negli avverbi (“togli tutti quegli affari in ‘ente’”), prediligeva l’aggettivo nitido (ma non amava se ne facesse abuso: pochi e traslucidi), e lavorava di bulino soprattutto sui verbi. Per un verbo esaustivo, che lo appagasse con la pregnanza della sua carica semantica, era capace di alzare il capo dalla scrivania, abbandonarlo all’indietro e lasciar trasparire dal volto un’infantile sazietà. Era il momento del “Lo abbiamo trovato”.»

3- Alcuni suoi titoli, come Il barone rampante e Il sentiero dei nidi di ragno, considerati ormai dei classici, sono proposti spesso dagli insegnanti ai propri studenti. Qual era il rapporto di Calvino con i suoi lettori più giovani?
Una cosa che mi colpisce di Italo Calvino – e che contraddice il luogo comune che lo vuole appollaiato su una nuvola – è la cura con cui si dedica ai suoi lettori anche da corrispondente, come testimoniano l’epistolario e il suo condensato I libri degli altri. Ho nel cuore la lettera che scrive nel 1964 in risposta a Renato e i suoi compagni della seconda media, che preferiscono leggere Il barone rampante anziché I Promessi Sposi: «Guardate però che Alessandro Manzoni, oltre a essere un autore molto più serio di me, ha scritto un libro che è bene non lasciar perdere: più lo si legge da ragazzi più farà compagnia per tutta la vita. Il barone rampante mah! non sappiamo ancora quanto resisterà.» Oggi possiamo riconoscergli di aver superato la prova del tempo.

4- Quale libro di Calvino consiglieresti ai lettori che amano le storie da Pelledoca?
Se penso ai lettori intrepidi di Pelledoca, mi vengono in mente alcune tra le mie pagine preferite di Italo Calvino: Giovannin senza paura e tutte le altre Fiabe italiane; le avventure di Pin lungo Il sentiero dei nidi di ragno; o ancora un’immersione da perdere la bussola tra Le città invisibili, Le Cosmicomiche e Se una notte d’inverno un viaggiatore.

 

Cosa ci aspetta?

Indizio 1
Come sopravvivere a uno tsunami che distrugge famiglie e spezza rapporti?

Indizio 2
La storia di una ragazza scomparsa, ricostruita come un vero e proprio dossier investigativo.

Indizio 3
Il lato oscuro del web e dei social network: quali pericoli si celano dietro lo schermo?

.

 

 

Pensieri di Casa Pelledoca

Un classico che ha ancora molto da dire

di Sara Magnoli

I promessi sposi: o li ami o li detesti. Complici le spesso noiose lezioni scolastiche che accompagnano la lettura del romanzo. Alessandro Manzoni è morto centocinquanta anni fa, per quaranta ha lavorato a quello che è l’editing più lungo della storia della letteratura, partendo dal manoscritto Fermo e Lucia – terminato il 17 settembre del 1823 – poi diventato I promessi sposi.

Due secoli fanno di uno scrittore un classico, ma forse Manzoni dovrebbe essere presentato come uno scrittore contemporaneo. O almeno moderno. E I promessi sposi, anche nelle versioni precedenti, un romanzo dei giorni nostri. Quasi un film, con le sue inquadrature che cambiano, i punti di vista e i comportamenti dei vari personaggi che si susseguono, le descrizioni dei paesaggi da riprese ampie. E il narratore onnipresente che, nel bene e nel male, ricorda quel Grande Fratello rappresentato dai social.
Don Rodrigo, stalker ante litteram; Renzo, giovane che lascia luoghi conosciuti e cresce affrontando la città, un po’ come i ragazzi di oggi, pronti ad aprirsi a mondi nuovi; Gertrude, sottomessa a uomini che, con lei, commettono femminicidi dell’anima.

Una storia con situazioni ora comiche ora drammatiche che ricordano tanti momenti della vita. Tutt’altro che un romanzo da mettere in soffitta, piuttosto un banchetto dove si può assaggiare di tutto.

Cosa c'è di nuovo?

In libreria

A settembre si riparte e noi torniamo in libreria: tra gli scaffali troverete due nuovi titoli della collana Piccole Piume. Per prepararsi alla notte più spaventosa dell’anno, Erika Torre ci regala Giù la maschera, una storia da brivido con quel pizzico di ironia che conquista grandi e piccini: Camilla e George devono scovare il ladro che ha rubato un preziosissimo gioiello, barcamenandosi tra zucche ghignanti e individui sospetti. Matteo Grimaldi, invece, ha confezionato un racconto avventuroso, contraddistinto da una scrittura fluida ed empatica. In Tutta colpa del buio Fred e i suoi amici sono determinati a scoprire chi sia l’uomo del mistero che si è trasferito nel loro quartiere.

Tra poco meno di un mese, anche la collana NeroInchiostro si arricchisce. Dopo Senza una buona ragione, vincitore del «Premio Andersen» 2021, Benedetta Bonfiglioli torna con Dove abitano i mostri, un romanzo altrettanto potente nel quale ritroviamo Bianca di fronte a un bivio: vendetta o perdono?
Emma e i fantini detective di Laura Orsolini racconta una storia di amicizia, solidarietà e amore per gli animali. Un amore tanto grande da aiutare una ragazzina in difficoltà a ritrovare le parole e quel che aveva perso.
Ombre sulla neve di Serenella Quarello, un giallo da serie tv che ci ricorda come spesso i mostri – quelli veri – si celino dietro chi non ti aspetti.

Insegnami a non avere paura, a far splendere l’estate anche a dicembre, sii casa cui io possa tornare, mi basta vederti sorridere per ritrovare la mia strada tra mille strade confuse, e quando sembra impossibile volare ancora, diciamoci che è solo metà della storia, perché i mostri si possono vincere, fammi vedere come si fa tu che sei forte e ce l’hai fatta.
Benedetta Bonfiglioli

Parliamo di...

Buone notizie

La Libreria del Palazzo delle Esposizioni a Roma, progettata e realizzata dall’architetto Firouz Galdo, si articola su un’area complessiva di circa 450 metri quadri di ambiente d’avanguardia.
All’interno, una selezione di pubblicazioni d’arte, architettura, design; un settore interamente dedicato all’editoria per bambini e ragazzi; i cataloghi delle mostre presenti e passate. Tra quelle in programma, vi segnaliamo «Don McCullin a Roma», prima grande retrospettiva romana del fotografo britannico di fama internazionale, uno dei riferimenti più iconici della fotografia del XX e XXI secolo.
La mostra verrà inaugurata il 10 ottobre 2023. Per maggiori informazioni, visitare il sito palazzoesposizioni.it.

Ci è piaciuto

«Non importa chi fosse una persona nella vita reale, la morte livella tutto».
Se siete appassionati di crime come noi, vi consigliamo di recuperare Black Bird, la miniserie televisiva statunitense definita “sorprendentemente coinvolgente” dal «New York Times». Tratta dall’autobiografia In with the Devil: a Fallen Hero, a Serial Killer, and a Dangerous Bargain for Redemption di James Keene, racconta la storia di quest’uomo, spacciatore carismatico e intelligente, al quale l’FBI offre una riduzione di pena: per ottenerla dovrà avvicinare e far confessare Larry Hall, già in carcere per l’omicidio di una giovane ragazza. La polizia è convinta che sia un pericoloso serial killer, responsabile dell’uccisione di almeno altre 13 vittime, ma mancano la prove.
Una serie avvincente, acclamata da pubblico e critica, soprattutto per le interpretazioni di Taron Egerton e Paul Walter Hauser, vincitore del Golden Globe 2023 come «Miglior attore non protagonista». Da vedere!

Cosa ci aspetta?

Indizio 1
Un’inquietante storia di fantasmi tra luci e ombre.

Indizio 2
Due innamorati minacciati da un ragazzo senza scrupoli.
Forse questo matrimonio non s’ha da fare…

Indizio 3
Dalla Tate Gallery di Londra scompare una scultura importante: chi sarà il colpevole?

Indizio 4
Tre personaggi femminili, tre storie innestate tra i rami di una foresta magica.

Indizio 5
Un tea party, ospiti illustri e un nuovo mistero da risolvere.

 

 

Pensieri di Casa Pelledoca

Al di là del cliché del giallo

di Valentina Russello

Ho sempre amato il concetto di soglia perché, quando sei davanti a un passaggio, puoi decidere quale azione compiere. Se sei coraggioso, puoi oltrepassarlo e trovarti così a osservare la realtà da un nuovo punto di vista.

La copertina di un libro è come una soglia: le parole della storia diventano immagine e ti invitano a far parte di essa, raccontandoti quel poco che basta per istaurare un contatto e far scaturire il desiderio di conoscerla sino alla fine. E se i libri di cui stiamo parlando sono libri gialli, la loro copertina deve arricchirsi di un dettaglio in più: autore e lettore dovranno risolvere insieme un enigma attraverso un’esperienza immersiva e interattiva. La copertina non solo racconta l’atmosfera della storia, ma invita alla partecipazione: lascia intravedere dei percorsi, mentre la risoluzione del caso avverrà pagina dopo pagina, durante la lettura.

Progettare cover per Pelledoca editore, quindi, per me è sempre una nuova sfida: restituire lo spirito della storia, visualizzarne il fulcro senza svelarne i misteri diventa fondamentale, ma lo è anche suggerire una tensione emotiva, tipica dei libri gialli e thrilling. Per questo motivo, disegniamo il lettering dei titoli e scegliamo i dettagli di ogni illustrazione e della composizione nello spazio con la stessa cura con cui viene costruito il personaggio di un romanzo.
Percorriamo strade inusuali e non battute augurandoci che il lettore decida di varcare la soglia, pronto a immergersi nelle parole e a risolvere, ogni volta, un nuovo enigma.

Cosa c'è di nuovo?

In libreria

Nella collana Neroinchiostro pubblichiamo storie che pongono i lettori di fronte alla paura: i ragazzi si immergono nel buio ma, pagina dopo pagina, trovano il coraggio di affrontare ciò che li spaventa, diventando più forti e consapevoli. Come persone e come lettori.
Tra pochissimi giorni, la collana si arricchirà con due nuovi titoli: Il mistero del cadavere senza testa di Luca Occhi e Cinque giorni di Lucia Giustini.
Il primo è un classico giallo d’indagine che ci ha incuriosito sin da subito per la trama: uno dei personaggi principali è l’ispettore Lestrade, fuggito da Londra in seguito alla scomparsa di Sherlock Holmes. Scomparsa che rimanda a una vicenda reale: a un certo punto, Arthur Conan Doyle decise di liberarsi della propria creatura, facendo morire Sherlock nel racconto L’ultima avventura, durante un duello con il malvagio professor Moriarty (salvo poi farlo tornare in vita, pochi anni dopo, su richiesta dei lettori indignati).
Il secondo, invece, ci ha colpiti per la struttura originale… al contrario! La storia viene narrata dal punto di vista di due gemelli: Giacomo racconta ciò che accade dal venerdì al lunedì, mentre Gemma procede a ritroso dal lunedì al venerdì. La seconda parte, quindi, soddisfa tutte le domande sorte leggendo la prima, in un particolare meccanismo narrativo a incastro.
Due proposte diverse che promettono grandi emozioni ai lettori!

«Alla luce fioca di qualche moccolo, il buio pare cosa viva. Striscia, sibila attraverso gli spifferi, si gonfia, avviluppa, nel tentativo di soffocare ogni cosa tra le proprie spire. E fa freddo. Troppo, per essere ai primi di ottobre. Un gelo che ti entra dal naso, dalle orecchie, dalla bocca, e ti ghiaccia le ossa, facendoti battere i denti, pure se non vorresti. Inutile provare a resistergli. Per questo se ne stanno gli uni addossati agli altri, rannicchiati su pagliericci di fortuna, avvolti in vecchie coperte luride e polverose. A spremere da quella vicinanza un po’ di calore, nel tentativo di raggiungere, nel sonno, una breve tregua con la vita.»
Luca Occhi

Parliamo di...

Buone notizie

Qualche giorno fa, siamo stati all’Armani/Silos di Milano per visitare la mostra Guy Bourdin: storyteller, un omaggio al fotografo francese, capace di racchiudere interi romanzi, preferibilmente gialli o noir, in un singolo scatto. Tra le opere esposte, ci ha particolarmente colpito la selezione di fotografie di campagne pubblicitarie che riportano alla fascinazione per il cinema di Alfred Hitchcock, mostrando quelle che sembrano scene del crimine o inseguimenti della polizia. Immagini potenti che trasmettono senso di inquietudine e stupore.
La mostra dura fino al 31 agosto 2023. Per maggiori informazioni, visitare il sito armanisilos.com.

 

Ci è piaciuto

«Mi interessa molto la psicologia dell’assassino, e anche i due poli opposti, le pulsioni del bene e del male, costrizione e distruzione. Come una piccola deviazione possa tramutare l’uno nell’altro, e tutta la potenza di una mente possa essere deviata verso l’omicidio o la distruzione. È tremendamente affascinante!».
Questo è solo uno dei tanti passaggi che abbiamo sottolineato durante la lettura di Diari e taccuini. 1941-1995 (La nave di Teseo), volume che raggruppa testi preziosi di Patricia Highsmith, ritrovati in un cassetto dall’editor Anna von Planta, solo dopo la morte della scrittrice statunitense. Abbiamo poi letto Come si scrive un giallo. Teoria e pratiche della suspense (minimum fax), un vero e proprio vademecum del thriller, imprescindibile per gli amanti del genere. E, per concludere, abbiamo (ri)visto Il talento di Mr. Ripley, film con Matt Damon, Gwyneth Paltrow e Jude Law, liberamente tratto dall’omonimo romanzo della Highsmith.
Se non conoscete questa autrice, considerata la regina del mistery, vi consigliamo di recuperare le sue opere e di immergervi nel suo mondo, ne rimarrete affascinati.

Cosa ci aspetta?

Indizio 1
Avventura in maschera, durante la notte più spaventosa dell’anno.

Indizio 2
Cosa si nasconde nell’oscurità? Quanto fa paura l’ignoto?

Indizio 3
Una storia intensa che parla dei mostri dentro e fuori di noi.

Indizio 4
Un gruppo di amici, amanti degli animali, indaga per sventare un losco traffico internazionale.

Indizio 5
La ricerca di un’amica scomparsa porta alla luce terribili segreti, sepolti sotto la neve.

 

 

Pensieri di Casa Pelledoca

Anatomia di un autore per bambini

di Lodovica Cima

Come identificare un buon autore per bambini e ragazzi?
Non esistono regole matematiche, ma possiamo cercare nei suoi libri alcuni indicatori utili:
empatia, la capacità di stabilire con il lettore un contatto emozionale che lo terrà incollato alla pagina;
sensibilità verso l’infanzia in tutte le sue dimensioni: stupore, curiosità, senso del magico, tenerezza, logica e umorismo. Dimensioni diverse da quelle adulte che bisogna conoscere e frequentare per poterci scrivere;
senso del gioco e del mondo in cui tutto è possibile: anche nelle storie quotidiane, deve essere percepibile la sensazione che tutto può succedere;
predisposizione al viaggio che sia fantastico, piccolo, appena dietro casa o grande e avventuroso;
capacità di scrittura concreta: nei giovanissimi lettori il pensiero astratto è in formazione, quindi è necessario saper concretizzare i concetti con il giusto equilibrio;
propensione alla semplicità, che non è banalizzazione, ma è davvero capacità di sintesi, e all’ascolto dei bambini, dei loro gusti, delle loro abitudini, del loro linguaggio, del loro umorismo, così diverso dal nostro, e del loro pensiero maledettamente filosofico.
Susanna Tamaro, una scrittrice italiana di successo, una delle prime, nel nostro paese, che ha scritto per grandi e per piccoli senza vergognarsi e senza paura di essere giudicata di serie B, ha detto: «Scrivere per bambini è come scrivere in una lingua straniera». Ci vuole determinazione, grandissima umiltà e desiderio di mettersi in gioco, al servizio di questo lettore speciale.

Cosa c'è di nuovo?

In libreria

Tra le novità di questo mese, arrivano due storie di Piccole Piume, la collana di narrativa per bambini tra i 7 e i 9 anni: Il mistero dei cani che sognano di Alice Keller e L’isola dei corvi di Sara Marconi. Sono storie che abbiamo cercato noi, non ci sono arrivate già confezionate. Abbiamo scelto queste autrici perché hanno due voci molto personali che ci piacciono tantissimo.
Alice è poetica anche quando scrive una storia di mistero. Le sue parole potrebbero essere cantate!
Sara è ironica, sottile, a volte appuntita. Le sue parole non ti lasciano in pace, devi per forza continuare a leggerle!
Nella collana Piccole Piume ci sono tanti tesori, selezionati con attenzione per offrire ai bambini storie ben fatte che restano dentro di loro come modelli di linguaggio. Questa è la nostra speranza e la nostra ambizione.
A questi titoli, si aggiungono due romanzi Neroinchiostro che non hanno bisogno di presentazioni: La fuga di Pat è firmato da Roberto Piumini, un gigante della letteratura per ragazzi; e Brucia la strega di Teo Benedetti raccoglie il successo di Lunamadre per raccontarci la storia incandescente di Maria che ha appena scoperto il suo dono.

«Noi abbiamo ricevuto» il coro continuò cantilenando, «un dono che non volevamo. Abbiamo provato a farlo nostro, controllarlo, usarlo per il bene. Ma non ci siamo riuscite.» I corpi ora si dimenavano come tanti lampadari scossi dal vento, mentre i rami degli alberi schioccavano. «Sorgi, sorella. Sorgi assieme a noi!» ordinò la strega. «È inutile resistere al buio! Fatti colmare dal suo abbraccio.»
Teo Benedetti

Parliamo di...

Buone notizie

Qualche giorno fa, siamo andati a visitare la mostra Un filo d’oro (1900-1938).
Tra le magnifiche sale della Biblioteca Nazionale Braidense di Milano, abbiamo ammirato la collezione di libri, leporelli e cartoline viennesi per bambini, appartenuti all’architetto Otto Prutscher, e donati dalla nipote Beba Restelli, allieva diretta e poi collaboratrice di Bruno Munari, nonché socio fondatore dell’omonima associazione.
Agli appassionati di editoria – e non solo – consigliamo di non perdere questa mostra che dura fino al 15 aprile 2023.
L’ingresso è libero senza prenotazione.

 

Ci è piaciuto

Avete mai desiderato entrare nella tana del Bianconiglio? Noi siamo state al Rabbit Hole, coloratissimo locale a tema Alice nel Paese delle Meraviglie, a due passi dal Duomo. Una vera chicca da scoprire: poltrone in velluto, fiori e libri ovunque, oggetti d’antiquariato, tazze, teiere, grandi cappelli che pendono dal soffitto. Per raggiungere il piano inferiore, siamo scese da una scala ripida, osservando stupite le pareti ricoperte da disegni originali del romanzo, locandine e e dipinti. Impossibile rimanere indifferenti!
Questo luogo dall’atmosfera magica si trova in via Giuseppe Mazzini 20, a Milano.

Cosa ci aspetta?

Indizio 1
Un classico giallo d’indagine su cui aleggia il fantasma di Sherlock Holmes.

Indizio 2
Due fratelli, due voci, per una storia che comincia… al contrario!