A LEZIONE DA AGATHA

Dalla lettura di 10 indizi per Agatha di Gigliola Alvisi, è nato un lavoro di scrittura con i ragazzi e le ragazze della classe 2B dell’Istituto comprensivo Sandro Pertini di Voghera.

In redazione ci sono arrivate i loro racconti da “paura”e questo è quello che abbiamo scelto per la nostra pagina dedicata ai giovani scrittori.

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di Paolo Dessimoni, Gianmarco Dioli,  La Bua Cesare e La Bua Giovanni

Francesco, Trevor e Michele hanno vinto una vacanza in uno chalet nel bosco e partono insieme a Claudia, la moglie di Michele e il loro figlio Jimmy di 8 anni. Jimmy è un bambino vivace con i capelli corti e neri, gli occhi azzurri come la mamma. Claudia è una professoressa di lingue, dal carattere solare e simpatica, ha i capelli castani ed ama la vita all’aria aperta come suo marito Michele, un uomo alto con i capelli neri come Jimmy. Hanno una bella casa e la loro vita scorre serena e tranquilla tra partite di tennis, serate in compagnia di amici e gite in montagna. Francesco, Michele e Trevor si conoscono dai tempi del college e passano quasi ogni fine settimana insieme; ad accomunarli, oltre agli affari, c’è la passione per gli sport. Trevor non è cambiato molto dai tempi della scuola: sempre pronto a scherzare, alto, muscoloso e con una quantità di tatuaggi tale da sembrare, a prima vista, un biker incallito, ma dietro a quest’aria da duro si nasconde un uomo tranquillo che ama la compagnia e giocare a golf. Francesco passa il suo tempo libero in palestra ad allenare i suoi muscoli ed è molto popolare tra le ragazze. Il viaggio trascorre tranquillo tra uno scherzo e un gioco, ed ecco in vista lo chalet Plinio, sul monte Chiliad nei pressi di Los Angeles.
Appena arrivati, iniziò a piovere e con una breve corsa entrarono nello chalet: l’ingresso era accogliente, tipico delle abitazioni di montagna, tutto in legno, con un grosso camino al centro della stanza. Ad un tratto, mentre ammiravano quella che sarebbe stata la loro casa per i prossimi giorni, notarono una figura che fuggiva dalla finestra. Michele prontamente la inseguì nel bosco urlandogli di fermarsi, ma l’uomo misterioso continuava a correre. Dopo un lungo inseguimento, Michele lo perde di vista e decide di tornare allo chalet. Con il fiatone racconta ai suoi amici l’accaduto, ma dato che sembra una cosa di poca importanza, decidono di non dargli peso. Dopo essersi sistemati nelle loro camere, si ritrovano nel salone e cenano. Stanchi per il viaggio ognuno si ritira nella propria stanza. Durante la notte, la pioggia cadeva incessantemente, i lupi ululavano sinistramente e i gufi bubolavano. Udirono degli scricchiolii provenienti dal soggiorno, Trevor si alzò per controllare che fosse tutto a posto e, sceso al piano di sotto, vide due figure fuori dalla finestra che avevano un che di sinistro; guardando bene si accorse che uno aveva in mano un machete e l’altro un’ascia. Trevor si strofinò gli occhi pensando di stare sognando e quando li riaprì, ecco che le losche figure erano sparite. Così, finito il giro di ispezione, ritornò in camera sua. Stava per rimettersi a letto, quando sentì la porta d’ingresso che si chiudeva, dei passi pesanti provenienti dall’ingresso e dei bisbiglii in salotto: con un balzo si alzò e andò a controllare; nella penombra vide due figure che camminavano in salotto con aria furtiva. Trevor disse ad alta voce di fermarsi e farsi vedere, ma le due figure scapparono dalla finestra correndo nei boschi.
Il mattino dopo trovarono Claudia sgozzata sul letto. Molto spaventati dall’accaduto, decisero di chiamare la polizia ma il telefono non funzionava. Jimmy propose di andare alla stazione di polizia più vicina, Francesco disse di no, perchè la stazione di polizia più vicina era oltre la montagna e ci sarebbe voluto tutto il giorno e tutta la notte e, con un assassino in giro, pensava non fosse il caso. Trevor capì che quello che aveva visto la sera prima non era un sogno e decise di raccontare agli altri l’accaduto. Dopo il racconto di Trevor, decisero di chiudere tutte le porte e tutte le finestre. Michele propose di chiudersi tutti in un’unica stanza, ma nessuno era d’accordo con lui. Arrivò la sera, fuori era nuvoloso, con un forte vento, gli ululati dei lupi si facevano più forti. La mattina dopo si svegliarono e si ritrovarono tutti in cucina, ma… Jimmy non era presente, andarono in camera sua e lo trovarono morto smembrato, c’era sangue dappertutto, sul letto e sulle pareti. Dopo un attimo di disperazione, i tre superstiti decisero di rinchiudersi in un unica stanza, presero tutto il cibo disponibile, Michele prese un fucile da caccia appeso al muro. Per fortuna, nell’armadio della cucina c’erano delle munizioni, Trevor prese un coltello e Francesco una mazza da baseball. Era una notte di tempesta, con tuoni e fulmini. I tre si rinchiusero nella stanza da letto di Francesco, misero l’armadio davanti alla porta. Allo scoccare della mezzanotte, la porta venne sfondata, i due assassini entrarono, quello con l’ascia si diresse in camera di Michele, l’altro col machete nella camera di Trevor, ma non trovando nessuno si diressero tutti e due in camera di Francesco. Dopo aver sfondato la porta della camera, entrarono e videro la finestra aperta, guardando fuori videro i tre pronti a combattere: Michele sparò all’assassino con il machete e lo uccise sul colpo, il secondo assassino colpì MIchele con l’ascia al braccio mentre ricaricava il fucile. Francesco gli andò contro e lo colpì con la mazza, cadde a terra ma si rialzò subito e, con un pugno, fece cadere Francesco per terra. L’assassino stava per finire Francesco, quando Michele gli si piazzò davanti e il colpo indirizzato a Francesco lo prese in pieno; i due amici ebbero così il tempo per scappare. I due correvano più veloci che potevano per non farsi prendere: la loro meta era la stazione di polizia. Quando il sole sorse, i due si fermarono a riposare. Secondo una mappa erano a metà strada, ci avrebbero messo tutto il giorno e sarebbero arrivati la notte dopo. Allora decisero di ripartire con la speranza di arrivare prima che facesse notte e così fu, ma… pochi metri prima della stazione apparve l’uomo, stavolta con la motosega! I tre iniziarono a combattere, ma l’uomo segò in due la mazza a Francesco e lo atterrò, finché in quel momento Trevor da dietro lo accoltellò. L’uomo colpì Trevor con un bastone e lo mandò a terra, sollevò la motosega in aria e appena prima di affondarla su Trevor si sentì un forte rumore, l’uomo cadde per terra e dietro di lui apparve Michele che era miracolosamente sopravvissuto. Entrarono nella caserma denunciando il fatto alla polizia che subito rispose loro che erano dei criminali ricercati in otto diverse nazioni.