- Trama
- Incipit
(età 13+)
Due adolescenti, un colpo di fulmine sulle rive dell’Isola D’Elba, giorni passati a scriversi in chat, un appuntamento mancato, poi più niente.
Sono passati sei mesi dal loro ultimo incontro, quando Alice scrive a Giulio sostenendo di essere in pericolo e pregandolo di tornare sull’isola per aiutarla. Il ragazzo decide di assecondarla ma, appena sbarca, inizia a capire che sta succedendo davvero qualcosa di strano e che lei potrebbe non essere la sola in pericolo. Cosa è accaduto davvero la notte del loro ultimo appuntamento? È in quel dubbio che si cela la risposta, la chiave di tutto. Starà a lui ricostruire, in una lotta contro il tempo, l’intricato puzzle ri- masto incompiuto durante quei mesi di assordante silenzio. E tessera dopo tessera, indizio dopo indizio, a emergere sarà una verità che nessuno vorrebbe mai conoscere.
Un trillo improvviso.
Un suono stridulo e acuto che ricorda il cigolio di una porta in chiave digitale.
Dura appena un attimo, ma è sufficiente affinché le orecchie riescano a captarlo e mandare un segnale al cervello che, a sua volta, gli associa un preciso significato.
Giulio è stupito.
Sono mesi che non sente quel rumore.
Sono mesi che non utilizza l’applicazione.
Sono mesi che lei non si fa sentire.
Perché non può essere nessun altro, è l’unica che conosce il suo nickname. Quella è stata la loro chat. Il loro luogo segreto.
Incuriosito, estrae a fatica il cellulare dalla tasca dei jeans e preme con forza il pollice sul tasto laterale per leggere l’anteprima. Lo schermo s’illumina, inondandogli la faccia come il flash prolungato di una potente fotocamera. Sopra, però, non c’è nessuna anteprima. Solo un avviso generico che ribadisce l’arrivo di un nuovo messaggio. Anche il mittente è nascosto.
“Che stupido” pensa subito dopo.
Cosa si aspettava? È così che funziona la chat criptata. Lo sa bene, l’ha utilizzata per giorni la scorsa estate, eppure, per un attimo, se ne è completamente dimenticato. Sfidando il freddo polare calato da diversi giorni su Firenze, prende coraggio e, con un gesto deciso, sfila il guanto dalla mano. Le sue dita, come svegliate di colpo da un quieto torpore, picchiettano sulla superficie illuminata, componendo velocemente il codice numerico.