EMMA E I FANTINI DETECTIVE

€16,00 - 160 pagine97832790757
  • Trama
  • Incipit

(età 10+)

Come ogni mattina, Bianca si sta allenando correndo sulla spiaggia. All’improvviso nota qualcosa di orrendo: riverso sul bagnasciuga, c’è il cadavere di un cavallo. La donna avvisa subito i carabinieri e il veterinario Del Carlo che iniziano a indagare: il povero animale, rapito alcuni giorni prima, è morto affogato. Nel frattempo, al camp estivo organizzato dal maneggio di Bianca, arriva Emma, una ragazzina che ha deciso di non parlare più da quando il suo amato cane Otello è scomparso. Nonostante lo smarrimento inziale, Emma si avvicina e ben presto si affeziona a Bandito, un cavallo dal carattere difficile, che la distrae dal dolore per la sua perdita. Finché, un giorno, anche Bandito sparisce. La ragazza e i suoi nuovi amici, aspiranti fantini, si mettono a indagare. Tra brutti ceffi, appostamenti notturni, rapimenti e minacce, i ragazzi cercheranno di scoprire la verità.

Quella mattina alle 6.40, nelle cuffiette, ascoltava Le quattro stagioni di Vivaldi che cominciano con centosette battiti per minuto, fino ad arrivare a centosessantasei, consentendole così, seguendo il ritmo, un allenamento perfetto. Un passo dopo l’altro, Bianca affondava leggermente le scarpe nella sabbia compatta della battigia in compagnia del suo fedele Argo, un incrocio tra un Golden Retriever e un cane lupo. Bianca amava la corsa, la musica classica e i cavalli, che erano la sua vita. Lei era così, non aveva mezze misure. Adorava incondizionatamente la musica, i cavalli e gli animali in generale, la corsa, la pineta, il mare, la pasta con le arselle. Odiava con forza i bugiardi, le lumache cotte, chi non ama gli animali, l’odore di smog.
Una sagoma scura, dritta davanti a sè, visibile a occhio nudo da lontano, le fece rallentare l’andatura. Si fermò, evitando di interrompere il movimento delle gambe per non perdere la fase aerobica. Spense la musica con un gesto veloce del dito, senza distogliere lo sguardo da quello che vedeva. Sembrava un tronco enorme straccato dal mare.
«Argo, vieni qui» mormorò con voce affannata.

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