- Trama
- Incipit
Agli inizi del ‘900, Emilio sopravvive tra furti ed espedienti per le vie di un quartiere malfamato di Bologna insieme alla Banda dei Topi, altri ragazzini senza famiglia come lui. L’arrivo di un bizzarro turista inglese, frequentatore di osterie e dedito al bere e al gioco, gli offre l’opportunità di guadagnare qualche moneta, ponendosi al suo servizio. Ma sia Emilio che l’inglese nascondono più di un segreto. E la misteriosa scomparsa del conte Ludovico Gisberto Testa Piccolomini li forzerà nei meandri di una complicata indagine, avvicinando poco alla volta due mondi fra loro così lontani, mentre su tutto aleggerà il fantasma del detective più famoso d’Inghilterra: Mr. Sherlock Holmes.
Alla luce fioca di qualche moccolo, il buio pare cosa viva. Striscia, sibila attraverso gli spifferi, si gonfia, avviluppa, nel tentativo di soffocare ogni cosa tra le proprie spire. E fa freddo. Troppo, per essere ai primi di ottobre. Un gelo che ti entra dal naso, dalle orecchie, dalla bocca, e ti ghiaccia le ossa, facendoti battere i denti, pure se non vorresti. Inutile provare a resistergli. Per questo se ne stanno gli uni addossati agli altri, rannicchiati su pagliericci di fortuna, avvolti in vecchie coperte luride e polverose. A spremere da quella vicinanza un po’ di calore, nel tentativo di raggiungere, nel sonno, una breve tregua con la vita. Sono una ventina di adolescenti, alcuni poco più che bambini. I figli della strada, quelli che una famiglia non l’hanno più o non l’hanno mai avuta. Quelli sempre in fuga da qualcosa. O qualcuno.