- Trama
- Incipit
(età 10+)
1966. Richie, Mash, Darry e Jodie sono quattro amici di 14 anni appassionati di horror e fantascienza. Vivono a Frick Leaf, nel sud degli Stati Uniti. Una mattina marinano la scuola per andare nella città vicina a vedere una rassegna di film horror. Uno dei tre è testimone di uno strano rapimento. I ragazzi sono troppo curiosi e invece di scappare tornano sul luogo del crimine dove trovano una scarpa della vittima. Casualmente, mentre se la rigirano tra le mani, il tacco si apre, rivelando un trasmettitore. Il mistero di infittisce, quando vengono contattati da un giornalista che sta indagando e che li mette in guardia: hanno ficcato il naso in un affare ben più grande di loro. Dietro tutto c’è un delitto del Ku Klux Klan e perfino la polizia della città ha degli affiliati all’interno del KKK. Non ci si può fidare di nessuno, ma neanche lasciare perdere, la faccenda è troppo grossa.
Nel frattempo, sullo sfondo dell’avventura, la radio trasmette le partite dei Texas Western Miners che nel torneo Ncaa di quell’anno lotteranno per qualcosa di molto più grande di un campionato universitario di pallacanestro.
Mi chiamo Richie, Richie Magh, ho quasi finito il secondo anno del liceo qui alla Frick Leaf High e le vacanze estive sono ormai alle porte. Anche quando questa storia cominciò stavano per iniziare le vacanze, ma erano quelle di primavera che durano soltanto due settimane. All’epoca facevo la terza media ed era il penultimo giorno prima dello spring break, lo ricordo bene. Così come ricordo bene la scena di quella mattina, come se guardassi un film. Eravamo in mensa, io e Mash; io ero tutto preso a controllare che nel mio panino ci fossero i cetrioli, mentre Mash, dopo una decina di tentativi, era appena riuscito a inforchettare dell’insalata, quando Darry frenò davanti al nostro tavolo come uno sciatore al traguardo e gliela fece cadere tutta addosso.
«E che cavolo!» Mash se la spazzolò dal maglione come se fosse stato attaccato da un branco di formiche rosse.
«Ti dona il verde» fece Darry.
Mash gli rispose mostrandogli il dito medio dove era aggrappato un piccolo pezzo di lattuga. Sembrava un tuffatore che all’ultimo ci aveva ripensato.