- Trama
- Incipit
(età 11+)
Le vacanze a casa della nonna paterna, nel paese di Lunamadre, incastrato nel sud dell’Isola tra il mare, le colline e la campagna, sono uno dei momenti più attesi da Lorenzo, un appuntamento che aspetta per tutto l’anno e che rappresenta, ai suoi occhi, un viaggio in un mondo paradisiaco dove il tempo si è fermato creando una cornice perfetta. Eppure, nell’estate dei suoi quattordici anni, non sa ancora che lui e i suoi tre amici, Filippo, Carlo e Maria, si troveranno ad affrontare un male che risiede da tempo nelle pieghe del piccolo centro e di cui nessuno vuole parlare. Strane cose cominciano ad accadere. Senza un’apparente spiegazione e senza trovare il responsabile. Si parla di streghe, maledizioni, un passato oscuro e un futuro incombente. Per quanto la gente del paese sdrammatizzi tutto con un semplice “sono storie da bambini” una certa inquietudine comincia a farsi largo a Lunamadre. Qualcosa era accaduto tempo fa e stava tornando. Così la curiosità di capire cosa stia realmente succedendo sarà ben presto sostituita dall’ansia e dal terrore quando i quattro ragazzi si avvicineranno sempre di più alla verità. Solo uniti potevano vincere, solo uniti potevano proteggere quello tra loro predestinato a morire.
La macchina arrivò davanti alla casa, fuori dal paese, nel primo pomeriggio ovvero nel momento più sbagliato in cui viaggiare sull’Isola.
Lorenzo scese con un balzo dall’auto e fu abbracciato dal calore estivo: sembrava di stare all’interno di un forno acceso alla massima potenza.
Respirò a pieni polmoni e le narici si riempirono dell’odore della campagna: lentischio, corbezzolo, legno di ulivi cotto dal sole, erba secca e una punta di letame fresco, ammonticchiato in un campo lì vicino. Era l’odore delle sue vacanze e delle sue radici, del posto dove suo padre Teodorico era nato un po’ di anni fa: Lunamadre.
E l’edificio verde chiaro con i muri screpolati, davanti al quale la gigantesca familiare si era fermata, era la casa di sua nonna Adelaide che, incurante della calura, se ne stava appoggiata sull’uscio con un sorriso dipinto sul volto.