- Trama
- Incipit
(età 7+)
Maddi, Gianluca e Susi scoprono che, vicino al prato dove vanno spesso a giocare e a fare picnic, c’è un piccolo cimitero abbandonato, dall’aspetto un po’ spettrale. I tre amici vorrebbero visitarlo, ma una vecchia signora del paese consiglia loro di stare lontani da quel luogo: secondo alcune antiche leggende, è stregato. Nonostante questo, o forse proprio per questo, in un buio pomeriggio d’autunno, decidono di sfidare la paura e di esplorare il cimitero. Muniti di torce, si aggirano fra le tombe finché, all’improvviso, sentono un grido sovrumano provenire dal fondo di una cappella funeraria, susseguito da fruscii, passi, strilli: quel posto è davvero stregato? E lo strano viavai di un furgone, avvistato durante la notte, c’entra qualcosa? Il mistero si infittisce, così i ragazzini decidono di indagare.
Alle cinque e venti di un tranquillo pomeriggio di settembre, due piccole figure se ne stavano sul telo steso all’ombra. Una disegnava, l’altra no. E intanto tutte e due chiacchieravano a voce bassa.
I grilli frinivano, le cavallette zillavano (si dice così, davvero).
Una terza piccola figura gironzolava pedalando intorno.
Che pace, che calma.
«Quale cimitero?» esclamò una voce.
Era la voce di una delle due piccole figure stese
sul telo. Era la voce di Susi.
Da lì dov’erano sedute non si poteva vedere, ma
in fondo alla strada che saliva su per la collina, mezzo diroccato, nascosto dai rovi, c’era un piccolo cimitero abbandonato. Le tombe più recenti erano già vecchie di almeno cinquant’anni.