OMICIDIO IN RICETTA

€16,00 - 180 pagine9788832790672
  • Trama
  • Incipit

(età 10+)

Estate 1919. In uno stabilimento balneare di lusso Asio Gioberti, famoso chef, viene trovato morto a seguito di molte punture d’ape. Si pensa a una disgrazia ma Clara e Rolando, due fratelli in vacanza con i genitori, hanno il sospetto che si tratti di omicidio e iniziano a indagare insieme all’amico Tulietto. Grazie alla loro determinazione e qualche piccolo trucco, scoprono che quell’estate Ginestra Stoppini, una vecchietta sulla soglia degli ottant’anni, aveva affittato una cabina che, però, qualcuno utilizzava di nascosto. Per punire e smascherare il colpevole, l’anziana signora aveva escogitato un piano elaborato: aveva sostituito la crema solare con un unguento che attirava le api, per far sì che l’intruso venisse punto.
Qualcosa, però, non tornava: lo chef Gioberti non avrebbe avuto motivo di usare la cabina della vedova Stoppini, dato che ne aveva una tutta sua. L’assassino, quindi, aveva deciso di attirarlo lì con l’inganno sapendo della sua allergia, risultatagli poi fatale. Chi poteva volere la morte del celebre chef? E, soprattutto, perchè? Il mistero si infittisce ma i ragazzini, indizio dopo indizio, riescono a risalire al colpevole, portando alla luce una storia di vecchie amicizie, desiderio di gloria, ambizioni e sete di vendetta.

Ginestra Stoppini, giunta ormai sulla soglia degli ottant’anni, pensò bene per quell’estate del 1919, di affittare una cabina singola al prestigioso Bagno Emma, noto ritrovo di altolocati signori e perciò ritenuto dalla donna luogo perbene e adeguato alla sua veneranda età.
Anche quella mattina del 12 giugno compì i soliti gesti che la portavano ogni giorno alla sua cabina, la numero 16, ma quella volta il suo cuore era in subbuglio e, prima di girare la chiave ed entrare nell’angusto spazio di legno bianco, la sua mano esitò. Una volta dentro, si precipitò a controllare se l’esca che aveva lasciato il giorno precedente era stata catturata dalla sua preda e vide che così era stato. Ebbe un lampo negli occhi che per un attimo tornarono quelli di una bambina fiera di aver rimediato a un’ingiustizia subita.
«Finalmente scoprirò chi sei» disse in un sibilo e lo specchio inchiodato alla parete riflettè nella penombra la sua immagine rugosa e determinata.

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