LABORATORI SUL GIALLO – I VINCITORI

Un percorso di lettura e scrittura del genere giallo con i ragazzi e le ragazze della I B dell’Istituto L. Majno di  Milano.

Riscrittura del finale del romanzo:

Lunamadre di Teo Benedetti

Classe I media B  – Istituto L. Majno – Milano

Andrea Allegri, Davide Saltarella, Kyle Belcastro

Era una voce femminile. I ragazzi, incuriositi ma prudenti, avanzarono in quella direzione, verso una casa abbandonata. In un battito di ciglia si ritrovarono in una stanza tenebrosa.
“Ragazzi dividiamoci” mormorò Maria. I ragazzi annuirono e accesero la torcia.
Carlo, voltando un angolo, illuminò un muro e urlando richiamò gli altri. Tutti quanti si voltarono dalla paura. Si sentiva il fruscio della pioggia e c’era un odore di putrefazione molto persistente. Il pavimento di legno, ormai consumato, scricchiolò sotto i loro piedi. I tre videro un corridoio nella penombra e in fondo Carlo, immobile di fronte a un muro.
“Carlo vieni qui!” Carlo non si girò e allora i ragazzi presero coraggio e avanzarono. Più si avvicinavano più sentivano un respiro affannoso penetrargli nel cervello. Affiancandosi a Carlo scrutarono nella penombra una donna incatenata al muro. I ragazzi avevano il cuore in gola.
La donna gli disse: “Ragazzi, tranquilli… la strega mi ha intrappolato qui perché io so tutti i suoi punti deboli!”
Maria, che era la più coraggiosa del gruppo, le chiese con voce tremante “E… quali sarebbero?”
“Sono…”
E fu buio improvviso. I ragazzi si agitarono, urlando e quando la luce riapparve furono ancora più spaventati di prima. Videro la donna decapitata al muro e sentirono una voce mormorargli nella mente: “Farete la stessa fine!” Come immobilizzati cercarono di scappare ma il loro corpo non glielo permetteva. Lorenzo con le gambe tremanti si guardò intorno in cerca di aiuto, non resse la pressione e morì di infarto. La strega si materializzò davanti a loro, li prese, gli strizzò la testa e urlò: “Inutili marmocchi pensavate di potermi uccidere?” Rise di gusto e li divorò tutti e tre.
La leggenda della strega era vera e anche loro non riuscirono a interromperla.