UN TREKKING DA PAURA

Ottanta ragazzi di prima media, un editor e gli splendidi paesaggi dei colli di Cervo Ligure.

Questo è lo scenario su cui si sono svolte due giornate di trekking su bellissimi percorsi escursionistici e corsi di scrittura tenuti da Lodovica Cima. Compito finale: sperimentarsi in un racconto di paura e i ragazzi hanno affrontato la prova con grande entusiasmo.

Questo è il testo segnalato:

Fatimi Afnan, Taglieri Mattia, Lombardini Lara, Geffri Gabriel e Davico Valentina

Classe 1B Istituto Comprensivo Novaro Imperia – Prof Elena Vitali

L’hotel stregato

In paese si diceva che quell’hotel aveva qualcosa di strano. Ma cosa?Charlie e il suo migliore amico Kevin, incuriositi, iniziarono le ricerche. L’hotel era in disuso ed era situato all’interno di un castello diroccato costruito sopra un cimitero. Questo castello si trovava nel bosco di Cervo ed era molto difficile raggiungerlo. Loro pensavano che quell’hotel non fosse come pensava la gente e che forse nascondeva un mistero. Un giorno decisero di recarsi lì. La serratura della porta era bloccata dall’edera e dovettero tagliarla per sbloccarla. Una volta entrati capirono che lì viveva qualcuno ma notarono che non aprivano mai la porta.
Arrivarono alla sala da pranzo e videro che a tavola c’era una famiglia composta da tre persone. I due amici si spaventarono ma una signora comparsa all’improvviso li tranquillizzò e iniziarono a parlare. Kevin disse: <<Scusate per il disturbo>>. La signora rispose:<< Non vi preoccupate, ci fa piacere ricevere visite>> e il signore disse:<< Ci siamo trasferiti qui da poco>>.
Il ragazzo chiese:<< Avete fame?>> e gli amici risposero:<< Si, è da tanto che non mangiamo>>.
La signora andò in cucina e portò loro dei muffin  rossi. I due rimasero sorpresi dallo strano colore dei muffin, ma li mangiarono lo stesso poiché erano affamati. Il figlio dei proprietari chiese ai due amici:<< Come vi chiamate?>> e loro risposero:<< Charlie e Kevin. E tu?>>
Lui rispose:<< Io mi chiamo Goran>>.
A un certo punto sentirono un urlo provenire dal seminterrato: sembrava quello di un bambino. Charlie e Kevin sobbalzarono per la paura ma la signora li tranquillizzò dicendogli che lo sentivano molto spesso. Mentre sorrideva i ragazzi videro i suoi canini che erano molto simili a quelli dei vampiri e si gelò loro il sangue. Goran chiese:<< Volete giocare con me in giardino?>> e loro accettarono.
Si diceva che in quel giardino c’era un pozzo senza fondo che portava al mare e notarono che l’acqua al suo interno era rossa come il sangue. Ormai si era fatto buio, i ragazzi salutarono e si incamminarono per tornare a casa. A un tratto si voltarono e videro Goran che li stava seguendo, sorrise, capirono che era veramente un vampiro poiché gli spuntavano i canini e si spaventarono. Si misero a correre ma a un certo punto Charlie rotolò giù nel buio dopo essere stato spinto da Goran, Kevin lo aiutò a rialzarsi e si accorsero solo dopo di essere finiti in un vicolo cieco.
<<Calavera!>> Questa fu la parola magica pronunciata da Charlie in un momento di paura che fece ritornare in sé Goran. Il vampiro diventò tutto d’un tratto mansueto e quindi se ne ritornò a casa senza dire niente. Charlie e Kevin si resero conto di essersi fatti male dopo aver corso. Una volta tornati a casa i genitori chiesero loro dove fossero stati e loro gli raccontarono la storia ma i genitori non diedero loro ascolto. Il giorno seguente, i due amici, tornarono all’hotel e vennero accolti. Goran li invitò ad andare in camera sua e una volta varcata la soglia videro che aveva un pipistrello come animale domestico e si spaventarono. Il ragazzo gli disse:<< Non vi preoccupate, è innocuo, non farebbe mai del male a nessuno>>.
A un certo punto sentirono di nuovo l’urlo del giorno prima e chiesero a Goran:<< Da che cosa proviene quel rumore?>> Lui rispose:<< Quale rumore, io non ho sentito nulla!>> I due amici si stupirono ma non dissero nulla. Charlie e Kevin, senza farsi vedere, andarono a controllare. Scesero freneticamente le scale, giunsero al seminterrato ma la porta era chiusa dall’interno e si udivano dei rumori spettrali. Spaventati tornarono al piano di sopra sempre più convinti che quell’hotel era stregato. Erano circa la sette di sera e decisero di tornare a casa. Sulla strada del ritorno si sentivano osservati ma capirono che questa volta non era Goran. Il vento iniziò a soffiare molto forte e si rifugiarono in una caverna poiché faceva molto freddo. Sentirono una voce alle loro spalle ma voltandosi non videro nessuno. Kevin sobbalzò poiché qualcuno gli stava toccando la spalla e rivolgendosi a Charlie disse:<< Mi stai toccando?>>
Egli rispose:<< Assolutamente NO!>>
I ragazzi capirono che era sicuramente un’entità sconosciuta poiché non la vedevano.
Charlie disse:<< C’è qualcuno?>> , l’entità rispose:<< Sì >>, Kevin chiese:<< Chi sei?>> e l’essere disse:<< Sono un spirito inviato da Goran per spaventarvi>>. I ragazzi sbalorditi dissero all’unisono:<< Per quale motivo dovresti spaventarci?>> ed egli non rispose.
Una volta tornati a casa raccontarono ai genitori cos’era successo e questi ultimi proibirono loro di tornare all’hotel. Il mattino seguente i genitori andarono a lavoro e loro ne approfittarono per uscire senza permesso. Una volta arrivati all’hotel, Goran li condusse al seminterrato dicendo che doveva far vedere loro una cosa importante. Una volta entrati videro una sedia vuota a cui Goran si stava rivolgendo. Quando il vampiro si spostò videro un uomo che aveva la stessa voce dello spirito incontrato nella caverna, a un certo punto il vampiro disse:<< NON MI HAI UBBIDITO!>> e lo buttò all’interno di un cassonetto dell’immondizia dicendo:<< PASSERAI Lì IL RESTO DELLA TUA VITA>> e lo chiuse a chiave. Poi si voltò verso i due amici e disse:<< ANDATEVENE E NON TORNATE MAI PIÙ!>>
Kevin oppose resistenza e disse:<<Noi non abbiamo fatto niente, perché dovremmo andarcene!?>>
Il vampiro rispose:<<Questa è casa mia e fate quello che dico io>>.
Kevin controbattè :<< NO!>>
Allora Goran, che era su tutte le furie, prese Kevin, lo condusse nel giardino e lo buttò nel pozzo. A quel punto Charlie urlò:<< NOOO!>> e disse rivolgendosi al vampiro:<< Perché lo hai fatto?>> e Goran rispose:<< Mi ha disubbidito>>.Dopo questa risposta il ragazzo decise di rivendicare la morte dell’amico. A Charlie venne in mente un modo per uccidere il vampiro. Vide uno specchio e decise di metterlo in una posizione tale che potesse riflettere i raggi solari e colpire Goran, poichè si sa…i vampiri odiano la luce!